Parziale apertura del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, agli eSport

Parziale apertura del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, agli eSport

27 febbraio 2021

L’odore della primavera nell’aria è sempre più forte, i vaccini, seppur lentamente, stanno iniziando a essere somministrati a diversi cittadini, e la luce in fondo a questo tunnel chiamato Covid-19 sembra intravedersi in lontananza. In questo scenario di lieve rinascita gli eSport offrono diverse notizie interessanti, anche se non tutto positive.

Il binomio calcio – eSport, ad esempio, non è sempre legato a belle notizie. Ne è un esempio lo Schalke 04, storica formazione tedesca che gioca in Bundesliga. La squadra di Gelsenkirchen, oltre a militare nella Bundesliga tedesca, ha un proprio roster anche nella LEC di League of Legends, ma rumors dell’ultima ora parlando in clamoroso ritiro dalla competizione. Il fatto è questo: lo Schalke 04 è ultimo in classifica in Bundesliga, ha finora vinto una sola partita e quasi sicuramente retrocederà, con tutti i problemi economici che ne derivano, acuiti anche dalla crisi della pandemia. Il club sta provando a racimolare fondi per andare avanti, e ha verificato che vendendo il proprio slot LEC potrebbe ricavare ben 20 milioni di euro, oro puro soprattutto in questi tempi di ristrettezze economiche. Come se non bastasse, il roster dello Schalke 04 non sta brillando nel settore degli eSport, quindi la cessione sarebbe tutto sommato a cuor leggero.

La novità più succosa dell’ultimo periodo, tuttavia, riguarda indubbiamente la parziale apertura del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, agli eSport. In una nota programmatica del consiglio d’amministratore è stata inserita una tematica riguardante l’attenzione da rivolgere alle nuove realtà digitali, videogame compresi. Sia chiaro, pensare che gli eSport possano diventare ufficialmente discipline olimpiche è ancora prematuro, ma si tratta quantomeno di un lieve passo in avanti. Il fatto è che il CIO ancora oggi snobba titoli trainanti nel mondo degli eSport quali League of Legends e Fortnite perché, a loro dire, sono contrari ai valori di lealtà tipici dello sport. La sensazione è che il CIO possa mostrarsi più “benevolo” nei confronti di videogame che riprendono discipline olimpiche già presenti, come calcio, basket, atletica e via dicendo. Peccato che questi videogame rappresentano le briciole nel settore degli eSport, e da soli non potrebbero mai rappresentare l’intera categoria dei gamer.

Chiudiamo questo breve excursus applaudendo all’avvio della Atleta League, la nuova competizione tutta italiana che prevede la partecipazione di 15mila player che è stata organizzata dall’omonima testata giornalistica e dal team MCES Italia. Fra le varie competizioni figurano FIFA, League of Legends, Fortnite e molte altre.

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